(1856)  Page(s) pl. facing p. 7.  Includes photo(s).
 
1. Rosa tea, bella Strambio.

(Sep 1856)  Page(s) 97-98.  Includes photo(s).
 
Della Clematis campaniflora.
Tavola VIll
Quando si tenne parola in generale delle Clematiti (vedi vol. I, pag. 247 di questo giornale) non si fece alcun cenno di una bellissima specie, la cui originaria conoscenza è dovuta a Brotero, che fu professore di botanica all'Università di Coimbra; ma siccome è nostro pensamento di fornire di quando in quando notizia di quelle piante che giovino a compimento di speciali famiglie, cosi in oggi ci intratterremo brevemente della Clematis campaniflora del Brotero, perchè essa prospera a meraviglia all'aria libera, e perchè tuttavia rara si mostra la sua coltivazione.
La Clematis campaniflora porta numerosi e lunghi rami, assai deboli e molto delicati, finamente solcati, del tutto glabri, ma poco ripartiti in altri più piccoli rami. Le foglie si tengono tra loro opposte e sono non altrimenti dilicate come i rami, tuttochè siano grandi in loro confronto. I picciuoli comuni portano dapprima da ciascun lato due piccoli picciuoli, che sorreggono ciascuno tre foglioline, e terminano dappoi con altre tre fogliette, cioè a dire le foglie sono triterne decomposte. Per un successivo abortimento, che si mostra cosi frequente in queste piante, i picciuoli, che stanno in prossimità dei rami, non sono altrimenti trifogliate, ed è in ciò forse la cagione per cui tanto dal Brotero, quanto dal De Candolle venne riguardata la Clematis campaniflora a foglie biterne. I fiori sono piccoli, ma oltre ogni dire simpatici, d'un bianco violaceo o lilacino, e di solito terminano i peduncoli che sono uniflori.
La coltivazione di questa specie non è in generale, come delle altre sue consorelle, di difficile esecuzione, e, se bene risponde in ogni specie di terreno, è però pianta che richiede una esposizione assai calda e alquanto riparata. Si moltiplica per innesto o per talea.
Noi non entreremo nel campo della disputa insorta sul valore fitognostico delle Clematiti e che dà argomento in oggi a contrarj pensamenti appo i botanici pratici; ma bene crediamo di richiamare l'attenzione dello studioso a che se ne faccia argomento di serie considerazioni per venire allo scioglimento di tanta quistione, che certo grandemente im. pastoja il progredimento della scienza.

Translation:
Of Clematis campaniflora.
Plate VIll
When general mention was made of Clematites (see vol. I, page 247 of this newspaper) no mention was made of a beautiful species, the original knowledge of which is due to Brotero, who was professor of botany at the University of Coimbra ; but since it is our intention to provide news from time to time of those plants that are useful for completing special families, so today we will briefly discuss the Clematis campaniflora of Brotero, because it thrives wonderfully in the open air, and because it is nevertheless rare shows his cultivation.
Clematis campaniflora bears numerous long branches, very weak and very delicate, finely furrowed, completely glabrous, but little divided into other smaller branches. The leaves are held opposite each other and are not otherwise as delicate as the branches, although they are large in comparison. The common pedicels first carry two small pedicels on each side, which each support three leaflets, and then end with three other leaflets, that is, the leaves are decomposed triternals. Due to a subsequent abortion, which is so frequent in these plants, the pedicels, which are close to the branches, are not otherwise trifoliate, and this is perhaps the reason why both Brotero and De Candolle considered Clematis campaniflora biternate. The flowers are small, but beyond all pleasant, of a purplish or lilac white, and usually end in the peduncles which are unifloral. 
he cultivation of this species is not generally, like its other sisters, difficult to carry out, and, although it responds well in every type of soil, it is however a plant that requires a very warm and somewhat sheltered exposure. It multiplies by grafting or cutting. We will not enter into the field of the dispute that has arisen on the phytognostic value of Clematites and which today gives rise to contrary thoughts among practical botanists; but we believe we should draw the scholar's attention to make it the subject of serious considerations in order to resolve this question, which is certainly very important. hampers the progress of science.

(Dec 1854)  Page(s) 251-252.  
 
Merita d'essere qui pure ricordata una bella specie di Clematiti — la Clematis cirrhosa per le ghirlande a fiori di un colore giallo smunto che determinano e che sono d'un mira bile effetto pei lunghi tronchi sottili, ramosi , provveduti di due viticci opposti , che a ciascun nodo generano , in gran ciocca, delle foglie semplici, splendenti, ovali , dentate e intramezzate dai detti fiori. Questa Clematite che cresce spontanea nelle montagne dell'Africa, è in qualche giardino coltivata, massime nel mezzodi della Francia.

Translation:
A beautiful species of Clematis also deserves to be mentioned here - the Clematis cirrhosa for the garlands of flowers of a pale yellow color which they determine and which have a wonderful effect on the long thin, branchy trunks, equipped with two opposite tendrils, which at each node generate, in large tufts, simple, shining, oval, toothed leaves interspersed with the aforementioned flowers. This Clematite which grows spontaneously in the mountains of Africa is cultivated in some gardens, especially in the middle of France.

(Dec 1854)  Page(s) 251.  
 
Altra bellissima specie di Clematite esotica è la C. patens di cui si notano due varietà, la C. patens Sophia e la C. patens Helena il cui abito e portamento offriamo nella unita tavola. Quando a queste venga affratellata la C. lanuginosa e siano diligentemente coltivate, si consegue il più bel quadro orticolo ; quadro che si ottiene senza gravi cure e con pochissimo di spendio. Queste due bellissime varietà corrono in commercio solo da un anno e per quanto si sa fin qui non vennero da noi coltivate. Le varietà sovravvertite della C. patens non di versificano che pel loro colore...

Translation:
Another beautiful species of exotic Clematite is the C. patens of which two varieties can be seen, the C. patens Sophia and the C. patens Helena whose appearance and habit we offer in the single plate. When C. lanuginosa is related to these and they are diligently cultivated, the most beautiful horticultural picture is achieved; a picture that is obtained without serious care and with very little expense. These two beautiful varieties have only been on the market for a year and as far as we know so far they were not cultivated by us. The overgrown varieties of C. patens are differentiated only by their colour...

(Dec 1854)  Page(s) 251.  Includes photo(s).
 
Altra bellissima specie di Clematite esotica è la C. patens di cui si notano due varietà, la C. patens Sophia e la C. patens Helena il cui abito e portamento offriamo nella unita tavola. Quando a queste venga affratellata la C. lanuginosa e siano diligentemente coltivate, si consegue il più bel quadro orticolo ; quadro che si ottiene senza gravi cure e con pochissimo di spendio. Queste due bellissime varietà corrono in commercio solo da un anno e per quanto si sa fin qui non vennero da noi coltivate. Le varietà sovravvertite della C. patens non di versificano che pel loro colore. Nella C. patens Sophia i fiori, che dapprima erano rosati , si fanno tosto rossi , indi d' un lilla pallido che passa dappoi a diverse tinte.

Translation:
Another beautiful species of exotic Clematite is the C. patens of which two varieties can be seen, the C. patens Sophia and the C. patens Helena whose appearance and habit we offer in the single plate. When C. lanuginosa is related to these and they are diligently cultivated, the most beautiful horticultural picture is achieved; a picture that is obtained without serious care and with very little expense. These two beautiful varieties have only been on the market for a year and as far as we know so far they were not cultivated by us. The overgrown varieties of C. patens are differentiated only by their colour. In C. patens Sophia the flowers, which at first were rosé, soon become red, then of a pale lilac that later changes to different shades.

(Dec 1854)  Page(s) 251.  
 
La Clematis patens regge al rigore dei nostri comuni in verni, e sebbene torni indifferente alla sua coltivazione ogni specie di terreno , tuttavia predilige un suolo alquanto secco, calcare ed una buona esposizione . Si moltiplicano le dette due varietà a margotta e in altro modo. I rami della C. patens sono divaricati sarmentosi striato angolari bruni ; i giovani si mostrano bianchi; tomentosi e pe losi ai nodi dilatati ; le foglie variamente modellate quinque pennate non mai alterne ; i picciuoli subangolosi alla base e disposti in modo da simulare essere amplessicauli ; le lamine più o meno elittico-lanceolate decorrenti , all'apice acuminate ; i fiori assai odorosi con sepali ovato-elittici acuminati ed uno o due sepali all'apice bilobati.

Translation:
Clematis patens stands up to the rigour of our municipalities in verni, and although it is indifferent to its cultivation in every soil type, however it prefers somewhat dry soil, limestone and good exposure. The said two are multiplied layered varieties and otherwise. The branches of C. patens are splayed striated sarmentose brown corners; young shoots appear white; tomentosis and eg loosened at the dilated nodes; the leaves variously shaped therefore strums never alternate; the pedicels subangular at the base e arranged in such a way as to simulate being amplexicaul; the laminae more or less elliptical-lanceolate decurrent, acuminate at the apex; the very fragrant flowers with sharp ovate-elliptical sepals and one or two bilobed sepals at the apex.

(1865)  Page(s) 9.  Includes photo(s).
 
Clematis patens violacea [text missing]

(1856)  Page(s) pl. facing p. 7.  Includes photo(s).
 
2. R. ortense [R. gallica], Carbonara

(1856)  Page(s) facing p. 7.  Includes photo(s).
 
4. R. Centifoglia, naica variegata

(1856)  Page(s) pl. facing p. 7.  Includes photo(s).
 
3. R. Portlandica, rifiorente Doubreuil